DEMOLIZIONE

  • Prima di prevedere una demolizione è necessario effettuare una ricognizione del sito per verificare la presenza di rifiuti pericolosi (es. lana di roccia, amianto) o rifiuti che devono essere gestiti con particolare cautela (es. cisterne di gasolio, apparecchiature elettriche/elettroniche).

  • Per alcune tipologie di rifiuto (es. amianto, rimozione cisterne ecc.) sono previste procedure specifiche che devono essere concluse prima di dar corso alla demolizione; può essere utile il supporto di consulenti e/o dei tecnici dell’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente.

  • Si ricorda ad esempio che, ai sensi dell’art. 248 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, s.m.i. (Testo unico sicurezza) è necessario dotarsi di apposita documentazione della avvenuta valutazione della presenza di
    amianto.


  • Inoltre, nel caso di grossi interventi di demolizione, cioè superiori a 2'500 m³ di vuoto per pieno, è necessario predisporre un piano di smaltimento, che verrà autorizzato nel corso dell’iter per ottenere la concessione edilizia.

  • È preferibile prevedere una demolizione selettiva, non solo dal punto di vista ambientale, ma per risparmiare sui costi di gestione; infatti, se il rifiuto è indifferenziato o contiene molte impurità, saranno richiesti maggiori costi per il recupero/smaltimento.

  • Pertanto, deve essere organizzata una prima cernita dei materiali da demolizione, in gruppi di materiali omogenei, direttamente nel luogo di produzione; a tal proposito, occorre prevedere la dislocazione di container o  similari, almeno per le seguenti tipologie: inerti, legno, metalli e materiale da imballaggio.

  • I rifiuti pericolosi ed il materiale chimicamente contaminato (es. terreno nel quale era inserita una cisterna che ha avuto delle perdite) invece devono essere prelevati e smaltiti separatamente.

  • Ad ogni modo, in caso di sospetto inquinamento (es. soletta in calcestruzzo sporca di olio), potrebbe essere necessario effettuare delle analisi, prima della demolizione, per verificare come gestire il materiale di risulta e se è possibile il conferimento ad un impianto di riciclaggio.

  • Anche nel caso di macerie prodotte da incendio, prima del loro conferimento a un impianto, devono essere sottoposte ad analisi per verificare l’eventuale contaminazione chimica subita.

  • Se il progetto prevede scavi e la gestione del terreno di risulta, questo, tendenzialmente, non viene trattato come rifiuto ed avviato a centri di riciclaggio ma, a seconda dei casi, potrebbe essere utilizzato come  riempimento nello stesso sito in cui è stato scavato o asportato e utilizzato altrove.

  • È importante ribadire che NON tutte le tipologie di rifiuto possono essere conferite agli impianti di riciclaggio, ma devono essere separate direttamente in cantiere e smaltite secondo specifiche normative, ad esempio: 

· materiali da costruzione e demolizione contenenti amianto;
· rifiuti da spazzamento delle strade (ad eccezione del ghiaino invernale che può essere conferito, previa autorizzazione dell’impianto);
· parti minerali dalla selezione di residui di discariche;
· materiali isolanti minerali ovvero rifiuti in fibre minerali (es. lana di roccia);
· terra contaminata con oli o terra da risanamenti.


COSTRUZIONE

  • Nell’ambito dell’attività di costruzione può essere previsto l’uso di aggregati riciclati. E importante sapere che l’uso degli aggregati riciclati, è limitato in relazione a:

    · caratteristiche prestazionali e di qualità del materiale (vedi Tabella 2);
    · sito in cui si intendono utilizzare (es. zone di rispetto idrico, parchi naturali, biotopi, presso monumenti naturali ecc.).

  • Ad esempio, è vietato l’impiego di materiali edili riciclati:

    · nelle zone di tutela dell'acqua potabile;
    · in prossimità di falde acquifere fino ad 1 m sopra all'escursione massima della falda;
    · in una fascia di 5 m dalle acque superficiali;
    · a una distanza inferiore a 100 m da pozzi per acque potabili (ovvero 200 m in caso di sorgenti situate più a valle);
    · in zone destinate ad aree di tutela idrica dal piano urbanistico comunale;
    · in zone umide e in prati o aree sottoposti a drenaggio.

  • È compito del progettista verificare se un sito è adatto all’utilizzo di materiali riciclati.

  • Per raggiungere le caratteristiche tecniche più idonee, è anche possibile utilizzare miscele di prodotti certificati.

  • Si consiglia di verificare le “Linee Guida sulla qualità e l’utilizzo dei materiali riciclati” emanate con Deliberazione della Giunta Provinciale Nr. 398 del 11.04.2017.